lunedì 14 maggio 2012

Sentire, ascoltare /40


La città. I luoghi comuni, in alcun modo. 

La città è costellata di impressioni condivise, immaginari collettivi, attrazioni della mente, piccole verità alle quali ancorare un agire incerto, risibili convinzioni che rendono poco ridicole circostanze urbane. 
Situazioni che si verificano, profezie che si avverano, fatti che accadono, ripetitive monodie; luoghi della mente, spazi comportamentali, cartine fisiognomiche. 


senti il tamburellare dei tacchi sul selciato? 
sì 
hai voglia di guardare chi li indossa? 
non posso farne a meno 

sai, alle tue spalle c'è quel tale che abbiamo conosciuto tre giorni fa 
dai, l'ho visto anche ieri 
e lo vedrai almeno un paio di volte ancora nei prossimi due, tre giorni 
poi non lo incontreremo più per mesi 

curioso quel cane 
e il padrone, no? 
non mi dirai che si si assomigliano? 
non è forse vero? 

mi piace quest'ora della giornata 
già, si ha l'impressione di essere in un luogo nuovo, non quello di tutti i giorni 
nonostante sia lo stesso incrocio, con la stessa panchina, il praticello dello spartitraffico...è la luce che fa quest'effetto 
anch'io sono convinto sia così 

non si sa che fare oggi 
è domenica 
hai ragione 
rassegnati 

hai sentito la discussione di quei due mentre bevevano il caffè? 
quei due appena usciti col cappello uguale...sì 
ho già sentito la loro conversazione, pari pari, non so dove; sapevo già cos'avrebbero detto 
che cosa strana, è capitato anche a me, più volte 

pensi mai che gli oggetti e la vegetazione possano muoversi quando nessuno li guarda? 
mi è successo 
io spero anche che un giorno decidano di muoversi solo per me, come se fossi il prescelto 
già, ma ti verrebbe il dubbio di essere pazzo 


Avrei voglia di continuare a elencare luoghi, più o meno noti, che frequentiamo ognuno nella speranza di avere una fantasia più fervida, più unica degli altri. Ma la cosa mi rincresce, mi svela un'appartenenza al mondo umano che vorrei non fosse vera.

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