martedì 19 marzo 2013

Sentire, ascoltare /93

Sento inerpicarsi nelle vene un desiderio così robusto che se si realizzasse seccherebbe il sangue da cui è cresciuto.

lunedì 18 marzo 2013

Sentire, ascoltare /92

La malía delle parole è un vapore sulfureo che scolora i significati: la voce spinge fuor-dai-denti suoni che a masticarli non hanno sapore, il segno vocale vibra tra le arcate palatali senza l'eco di un significante; da dove viene questa parola, esiste, è mai stata pronunciata, si è forse nascosta dietro un’inversione di vocali? 

Sgretolati i sensi nel fornello del calumet linguistico -ché la fonetica si manifesti in spirito-, si prende a recitare come un mantra la parola stregata, messalina, messalina, messalina, messalina, messalina, e più si sente e più non torna, messalina, messalina, più si dice e più pare un’invenzione di fonemi, messalina, messalina
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Mistero da sciamano è la lettera e le sue modalità di espressione. Poniamo la “m” di messalina. Essa, nella sua dizione, si raffigura come “emme”. E dunque la “m” ha in sé la sua replica e il suo doppio, “emme”.

Come può una lettera, quasi fosse la rappresentazione fonetica della scienza araldica, contenere una doppia copia di sé e altri segni dell'alfabeto? Come può tale sortilegio perpetrarsi all'infinito, quasi il linguaggio fosse un'operazione matematica di cui si possa solo approssimare il risultato?

domenica 17 marzo 2013

Sentire, ascoltare /91

La percezione che si ha di sé non corrisponde alla propria persona: l'immagine proiettata negli sguardi altrui è un'ombra di cui si ignora la sorgente di luce. Il morphing dell'esistenza scorre fluido, graduale, senza soluzione di continuità ed argina le dighe dell'immaginario con cui tentiamo di comprendere, seduti lungo la riva della storia, chi siamo. 

Quando l'acqua del fiume-vita sale e la piena pare voglia portare con sé i nostri corpi, umori e stati d'animo galleggiano sulla superficie dell'acqua e ad essi, stremati, ancoriamo il nostro agire.