mercoledì 5 settembre 2012

Sentire, ascoltare /53

Nei dintorni di una luce gialla, tra citofono, zerbino e porta di ingresso di un palazzo isolato, nella campagna attorno a Milano, di notte, mi è parso di cogliere un qualcosa della nostra umanità. 

Alcuni moscerini ronzavano attorno al faretto, di tanto in tanto sbattendoci contro; due lucciole gravitavano a cerchi più ampi; altri insetti seguivano, poco più lontano, traiettorie a me non ben comprensibili; un ragnetto ondeggiava a debita distanza dalla luce -dove soffitto e muri formano l'angolo; e tre scarafaggi si muovevano a piccoli scatti, quasi impantanati tra le fibre di cocco del nettapiedi. 

Alcuni di questi piccoli animali seguivano, quasi a bruciarsi, le proprie illusioni fluorescenti; ad altri, per partecipare al folle raduno, bastavano le illusioni altrui; altri ancora, senza dir nulla, in solitaria posa, attendevano di far delle illusioni il proprio pasto; i restanti, che illusioni non avevano, faticavano a portare il proprio peso.

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