Lungo la volta celeste del civico Planetario di Milano brillano sette milioni di astri: il profilo della città, così come fu disegnato nel 1930, senza grattacieli né svettanti architetture moderne, è adagiato nero e circolare come se reggesse l'intero universo. Oltre l'edificio astronomico la città sfavilla di luci proprie e sulla cupola in rame ossidato verde chiaro, di sera, si staglia il cielo buio che tace stelle e pulsioni visive.
Pare che in quel tempio ambrosiano di scienza resista un remoto desiderio mistico, e che in città, laddove siamo più vicini all'universalità delle cose, regni un'artificiale distanza dal celeste.
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Cupola del civico Planetario di Milano 'Ulrico Hoepli' |
Particolare. Profilo della città nella sala circolare del Planeterio |
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