sabato 17 marzo 2012

Sentire, ascoltare /32

Se sia la città la rappresentazione estetica del discorso pubblico dei suoi abitanti o se questi ultimi siano l'espressione viva di un'estetica urbana che sopravvive ai tempi e ai costumi non è cosa semplice da chiarire. Milano, come ben poche città italiane, affastella uno sopra l'altro, uno accanto all'altro, modelli e credenze distanti. Ne risulta un panorama urbano complesso, un'opera d'arte aperta a mai definitive interpretazioni, un dipinto macchiaiolo che non dimentica il riflesso del cielo su pietra e mattoni. Così a dire pare che la città, come l'uomo, sia un organismo del quale non si possa cogliere, mai pienamente, il mistero del suo agire. Respira, pensa, si muove. Non sa il perché di ogni cosa e non smette di domandarcelo. 

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