martedì 14 settembre 2021

La storia di Genji

 L'ultimo libro che ho letto è "La storia di Genji" di Murasaki Shikibu.

Ho impiegato quasi due anni, intervallandone la lettura con altre delle più disparate, senza però mai perderne il filo, e mi pare una qualità della scrittura e non del lettore.

Ha l'aria d'un romanzo ottocentesco ma è un classico dei primi anni Mille, scritto da una donna vissuta sotto il regno di Ichijō (in figura) alla corte dell'imperatrice Shōshi, in Giappone. 

Un mondo di cui sapevo niente e di cui ora qualcosa so.

II romanzo - una prosa costellata di poesie che rischiara quattro generazioni - narra la storia di Hikaru Genji detto lo Splendente, aristocratico in ascesa, poi in declino e ancora al culmine «durante il regno di un certo sovrano». 

Non c'è guerra (peccato) ma un'infinità di amori (sofisticati, allusivi, metaforici, tragici) e su di essi (con estremo realismo, profondità psicologica ed emotiva) s'inerpica la trama.

Un immenso affresco della vita delle donne. 

Regnanti, nutrici, monache, madri, figlie, consorti che scivolano sulle ginocchia dietro a paraventi e porte scorrevoli come solo in un film di Akira Kurosawa. Quasi mai si vedono, eppure pare di esserci accanto. 

Donne che basta il nome: la dama di Akashi, la signora degli Aoi, la spoglia della Cicala, la Principessa dal Naso Rosso, la dama del Padiglione del Glicine, ...

Donne la cui sorte dipende dai signori di corte e a loro è destinato ogni gesto, con l'intento di attrarne la benevolenza o di respingerne l'autorità. 

E poiché i gesti rivelano i sentimenti, qui tutto è simbolo: il tocco della mano sul Biwa, la calligrafia, il tipo di carta vergata, il taglio delle maniche, la tinta delle vesti mai dissimile alle tonalità del cielo, della terra e di tutto ciò che le circonda, specchio dell'animo.

Donne non certo libere ai nostri occhi e (credo, talvolta) agli occhi dell'autrice e (presumo) del pubblico di donne che costituì la prima "fortuna" di questo tomone d'antan; ma nonostante ciò donne di intelletto, di estrema profondità, ... e la storia s'avvera in una realtà così vicina e lontana alla nostra in un medesimo istante che ogni pagina è una scoperta.


Nessun commento:

Posta un commento