venerdì 14 dicembre 2012

Sentire, ascoltare /80

Ai margini delle strade, al mattino, appena cessate la pioggia o la neve, tra le fila dei parcheggi gialli e blu, alcuni tasselli di asfalto, asciutti e più chiari di quelli battuti dalle intemperie, sono indizio di ricoveri notturni per auto. 

La città, sveglia e già popolata, dopo il diluvio, apre ai suoi abitanti una cartografia di chiari e di scuri che traccia, per alcune ore, finché l'asfalto non avrà assunto un colore omogeneo, itinerari automobilistici di massa. 

In alcuni luoghi le fila dei parcheggi sono deserte e bianche; in altri sono lucide e nere; in taluni sono ancora, o da poco, nascoste dalle auto; in tal altri sono sporcate dagli schizzi delle pozzanghere. 

La mappa bagnata della mobilità urbana, poi, si dissolve; per non apparire più.

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