giovedì 14 novembre 2013

Sentire, ascoltare /115

Avari, Giuseppe Pontiggia, 1978

Il primo inatteso, oscuro presentimento lo provai all'uscita dal bar sull'autostrada, quando lui mi si avvicinò alle spalle e mi chiese:
«Perché hai lasciato la mancia? Ti sembra che ci abbiano servito bene?»
Allargai le braccia:
«Normalmente.»
«E allora perché la mancia?»
«Ma erano duecento lire. Io la lascio sempre.»
«E dividiamo anche queste?»
Mi fermai imbarazzato.
«Ma non so» dissi. «Se amministro io la cassa comune, vorresti che tenessi un conto a parte per le mance? E perché poi, per rimborsarti?»
«Naturale» rispose. «Io disapprovo le mance.»
Aveva pronunciato queste ultime parole con una inconsueta tensione della voce e dello sguardo.
«Sempre?» gli chiesi.
«Sempre!» esclamò. «È per principio.»

So che “per principio” un uomo è capace di qualsiasi cosa, tranne che di modificarlo. Perciò dissi:
«Va bene. Le mance le pagherò io.»
«Come vuoi.»



Reservoir Dogs, Quentin Tarantino, 1992


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