giovedì 19 aprile 2012

Sentire, ascoltare /35

Un caro amico, qualche tempo fa, mi ha chiesto un contributo per The ultra journal, pubblicato in occasione del Salone del Mobile di Milano. La sezione da lui curata è dedicata a Félix Fénéon, anarchico, e molto altro, vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento. 

Lo scrittore francese scriveva romanzi in tre righe: una per l'ambiente, una per la cronaca -più o meno nera-, una per l'epilogo a sorpresa.
Mantenuta la struttura originale è cambiato il tema del romanzo: la sedia -in omaggio al Salone del mobile, appunto. 

È un esercizio interessante che aiuta a discernere il superfluo dall'essenziale. 
Il mio personale omaggio lo scrivo solo ora. 


L'onorevole Jules è morto ieri. Vantava il record di parlamentare in carica da più legislature. Sulla scrivania del suicida un consunto quaderno riporta una frase reiterata, in grafia infantile: odio il gioco delle sedie

Seppur benestante mastro Peppino, impagliatore di professione, viveva di poche cose. Alcuni vociferavano fosse avaro, altri morigerato. Morì battendo la testa per il cedimento di una gamba della sua vecchia seggiola.

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